
Mercatini dell'usato: perché sceglierli?
Heilà Beauty lover!
Oggi vorrei parlarti di una nuova fissa che ho sbloccato nell’anno precedente: i mercatini dell’usato.
Fino a qualche tempo fa erano considerati come dei luoghi in cui si trovava solo roba trasandata, sporca, che non va più di moda. Ma con la situazione ambientale che ci troviamo di fronte, forse è necessario fare un passo indietro e rivalutarli. Si, ma in che modo?
Io sono Veronica Dambr e mi occupo sui social network e nella vita di cosmesi naturale, recupero di oggetti vintage e arredamento d’interni sostenibile e questo 2023 sarà l’anno in cui ti parlerò di diversi argomenti legati al mondo della bellezza e della creatività.
Ma torniamo a noi senza divagare ulteriormente.
I mercatini delle pulci: un po’ di storia
Il termine “mercatino delle pulci” deriva dal francese “marché aux puces“, regione in cui nascono i primi negozi dell’usato (1860) e che in antichità erano caratterizzati proprio dalle pulci. Il più grande del mondo è quello di Saint-Ouen, il Marché aux Puces de la Porte de Vanves, dove si possono trovare le tipiche bancarelle all’aperto in cui si vendono oggetti usati di tutti i tipi.

Perché nella nostra mente i mercatini vintage hanno avuto fino a poco tempo fa un’accezione negativa?
- Un vecchio libro che parla dei “flea market“, per dirla all’inglese, racconta che ai tempi di Napoleone III distrussero i bassifondi francesi e i commercianti che li abitavano furono costretti a esercitare la loro professione a nord di Parigi. Il loro raduno diede vita ai mercatini delle pulci.
- Negli anni ’90 dello scorso secolo, i mercatini dell’usato si affermarono anche in Italia, ma avevano un aspetto decisamente angosciante: luoghi bui, umidi, tipici dei rigattieri che svuotano le cantine e ammucchiano in modo molto confusionario tantissimi oggetti, mobili, vestiti.
Perché, i mercatini dell’usato, stanno tornando di moda?
La verità è che ci troviamo in un momento di profonda crisi su diversi fronti: climatica, economica, culturale. Da un lato sentiamo tutti la necessità di inquinare di meno, evitare gli sprechi e ridurre i rifiuti nel rispetto del nostro presente e futuro in termini ambientali.
Dall’altro lato, ci sono stati tantissimi eventi che hanno messo in ginocchio le nostre tasche: la guerra, i rincari, il covid ecc.
Negli scorsi anni il fast fashion che ci ha spinto a compare a basso prezzo indumenti scadenti o mobili di bassa qualità ha generato alti livelli di inquinamento. Ci siamo trovati di fronte ad armadi in truciolato che si sfaldano con il primo abbassamento di temperatura e vestiti che al secondo lavaggio ci abbandonano definitivamente provocando, in molti casi, anche reazioni allergiche alla pelle.

A questo punto che si fa? Dopo un po’ buttiamo via tutto, anche perché nella maggior parte dei casi ciò che acquistiamo non ha una storia o un valore alto, dunque risulta più semplice disfarsene.
Allora perché non adottare uno stile di vita più sostenibile evitando nuova produzione e facendo circolare ciò che già possiamo trovare altrove? Ecco che entra in gioco il recupero.
Quali sono i vantaggi? Spendi di meno per prodotti di qualità, non inquini e puoi collezionare, riparare, modificare capi, mobili e oggetti vari a tuo piacimento.
L’aspetto storico e culturale del vintage
Vorrei fermarmi un attimo a parlarti di un punto molto importante sul quale ho avuto modo di riflettere negli ultimi mesi: il valore dell’antiquariato.
Nei mercatini, in base ai propri interessi, possiamo trovare pezzi unici che hanno un valore storico e intrinseco molto alto. Hai la passione per la musica o l’elettronica? Ci sono radio, televisori, casse, strumenti musicali che possono essere dei veri e propri oggetti da museo.
Per esempio, io ho la passione per il make-up vintage. Ho avuto la fortuna di trovare dei pezzi che ad oggi valgono centinaia di euro e che ho pagato pochissimo. Mi ha scritto anche un museo francese invitandomi da loro quando hanno visto che sono riuscita a trovare su una bancarella un pezzo della loro collezione.


Per non parlare dei quadri che in apparenza andrebbero buttati, ma se restaurati possono valere migliaia di euro.
E i mobili? Se sei una persona creativa e non hai problemi a sporcarti le mani, i mercatini dell’usato possono essere un valido aiuto per arredare la tua casa. Ho trovato dei mobili in legno massello dal valore di 300€, 500€, 1000€, 2000€ che ho portato a casa con meno di 100€ e che ho sapientemente modificato.
I mercatini vintage sono tutti uguali?
Assolutamente no.
Vivo in Salento e la mia regione è enorme. Qui ci sono tantissimi mercatini dell’usato e li posso dividere per categorie.
- Mercatini itineranti: ogni domenica del mese diverse città, a turno, ospitano le bancarelle dell’usato. Qui puoi trovare diversi oggetti sia d’antiquariato, sia in disuso. Penso per esempio alle luminarie, alle ceramiche, a vecchi attrezzi da lavoro, mobili, porte, coperte molto in voga nell’arredamento dei B&B.
- Mercatini della solidarietà: sono quei luoghi in cui si mettono in vendita oggetti e capi di abbigliamento che non si utilizzano più e vengono organizzati da diverse comunità.
- Rigattieri: qui puoi acquistare a prezzi bassissimi molti oggetti di valore che il proprietario del mercatino ha trovato durante lo svuotamento delle cantine, appartamenti, negozi vari. Perché costano così poco? Solitamente quando vengono chiamati a svuotare dei locali, si svolge tutto gratuitamente. Quindi mettono in vendita gli articoli ad un prezzo simbolico. L’aspetto negativo è che spesso sono ambienti confusionari, sporchi, non c’è nulla di restaurato, è tutto molto grezzo. Sono posti adatti a chi ha fantasia, creatività, competenze e vuole risparmiare. In questo senso si fanno veri affari.

- Negozi di second hand veri e propri: ogni volta che parlo dei mercatini dell’usato sulla pagina instagram @salentos.diary, mi viene proposto sempre e solo un nome, quello del mercatino più grande in Italia che abbiamo qui nel Salento. Spoiler: non è l’unico. Spoiler 2: non ha prezzi da mercatino, ma da negozio. Raga, sull’abbigliamento è uno dei migliori, ma sul resto c’è di meglio.
- Negozi di antiquariato: qui i prezzi schizzano alle stelle, ma puoi trovare mobili e oggetti già restaurati con materiali che rispettano la loro storia. Spesso viene usata l’autentica foglia oro, viene effettuato il trattamento antitarmico e in molti casi ti consegnano anche una certificazione.
Mercatini o Applicazioni? Chi vince?
Non disdegno le app in cui si vendono o si acquistano prodotti di seconda mano come vinted o wallapop. Io stessa le uso collezionando più di 100 recensioni positive sul mio store. Ma bisogna utilizzarle consapevolmente. Facciamo una lista di pro e di contro.
- Mercatino: tra gli aspetti positivi possiamo annoverare la facilità di acquisto, contrattazione del prezzo e trasporto di merce ingombrante direttamente a casa tua anche se abiti al quarto piano senza ascensore. Se sei vicino, puoi recarti a piedi evitando di inquinare l’ambiente con lo smog prodotto dall’auto; in generale facendo una media, i mercatini impattano di meno rispetto alle app. Contro: se devi vendere qualcosa tramite il mercatino impiegherai un sacco di tempo e nell’attesa il prezzo diminuisce. Inoltre devi dare una percentuale al negoziante.
- App: tra gli aspetti positivi metto assolutamente la facilità di vendita poiché tu decidi il prezzo degli articoli e quello arriva direttamente sul tuo saldo dell’applicazione. In seguito puoi decidere tu se riutilizzare quella cifra spendendo nuovamente nell’app oppure trasferire quei soldi sul tuo conto. Negli aspetti negativi faccio rientrare innanzitutto l’inquinamento. Immagina migliaia di corrieri che fanno su e giù per l’Europa tutto il giorno, tutti i giorni, con l’obiettivo di spedire più pacchi possibile. Inoltre, lasciare i soldi sul saldo dell’app spinge gli utenti a riutilizzare quel denaro per comprare sempre più cose. Quindi se da un lato invoglia al riutilizzo, dall’altro aumenta un’altra forma di inquinamento. Ci avevi mai pensato? Ecco perché vorrei che utilizzassi queste nuove opportunità con criterio e intelligenza.
Dalla mia riflessione vincono a mani basse i mercatini.
Quali sono i mercatini dell’usato del Salento che ti consiglio?
Okay, arrivati a questo punto l’articolo si è fatto chilometrico. Ma avevo proprio voglia di affrontare questo argomento riflettendoci davvero, senza seguire un flusso dettato dalla moda del momento.
Un piccolo bonus che voglio lasciare ai miei compaesani o a chi in vacanza cerca dei mercatini nella mia provincia (Lecce), è proprio una lista di posti che bisogna assolutamente visitare.
Rigattieri:
- Mercatino di Cutrofiano
- Lo scarabeo di Maglie
Mercatini vintage:
- Usato ma non troppo, Lecce
- Mercatino e Servizi, Lecce
- Mercatino di Marco 2, Lecce
- Mercatino franchising, Lecce
- Salandra 51, Lecce
- Mercatino dell’usato Pappalé, Lecce
- Mercatino dell’usato, Campi Salentina
- Bernard corner store, Specchia e Miggiano
- Mercatino degli affari, Galatina
- Mercatino dell’usato, Galatone
- Mercatino degli affari, Gallipoli
- Mercatino due punto zero, Matino
- Retrò, Vintage e Usato, Casarano
- Mercatino dell’usato del sud salento, Taviano
- Salento vintage, Racale
- Tutto Usato, Surano
- Il Mercatino di Silvia, Martano
- Shop Salento 18, Alessano
Mercatini settimanali:
- Prima Domenica del mese:
- Di tutto un po’, Nardò;
- Mercato scambio dell’usato e dell’antiquariato, Vernole;
- Otranto da aprime a dicembre;
- Mercatino antiquariato e usato di S. Vito dei Normanni;
- Mercatino antiquariato e usato di Francavilla Fontana.
- Seconda Domenica del mese:
- Mercatino antiquariato e usato di Ostuni;
- Mercatino di Martina Franca;
- Mercatino dell’usato e antiquariato, Gallipoli.
- Terza Domenica del mese:
- Mercatino antiquariato e usato di Brindisi;
- Mercatino dell’usato di Galatina;
- Mercatino antiquariato e usato di Cisternino;
- Mercatino antiquariato e usato di Mesagne.
- Quarta Domenica del mese:
- Mercatino antiquariato di Ceglie Messapica;
- Mercatino antiquariato e usato di Lecce.
Spero che l’articolo ti sia stato utile,
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un abbraccio,
Veronica D.

