
Erbe tintorie ed erbe riflessanti per capelli: tutto quello che c’è da sapere.
Caro Lettore,
Benvenuto nel mio blog! Io sono Veronica Dambr e uso le erbe ayurvediche per curare i capelli.
In questa sezione parleremo delle erbe tintorie e ayurvediche, usate dalla medicina orientale per far fronte a vari problemi dermatologici e del cuoio capelluto.
A proposito… Sai che ho scritto un libro a riguardo?

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Cosa sono le ERBE TINTORIE?
Le erbe tintorie hanno dietro di sé una storia millenaria che comprende i paesi del bacino del mediterraneo, già a partire dalla preistoria le donne le impiegavano per colorare non solo i tessuti ma anche le proprie chiome rinvigorendole, rafforzando il fusto e curando le irritazioni della pelle. C’è ne sono tante e di diverso tipo, le distinguiamo in erbe tintorie ed erbe riflessanti. Solitamente vengono vendute in polvere contenuta in bustine di plastica o metallo, le migliori sono quelle pure che non contengono al loro interno né picramato di sodio, né ppd, cioè due coloranti di origine sintetica che in soggetti predisposti possono scatenare allergie anche gravi. Ovviamente consiglio sempre di leggere l’inci dei prodotti prima di acquistarli ed effettuare un pach test (test del cerotto) sull’avambraccio 48h prima di mettere in testa il composto. Da evitare totalmente se affetti da favismo.
ERBE TINTORIE, quali sono?
- Lawsonia – rosso, va sempre aggiunto a tutti i mix tintori –
- Indigo – nero / blu –
- Guado – blu / viola –
- Katam – viola / prugna / melanzana –
ERBE RIFLESSANTI, quali sono?
- Alcanna – cremisi / sfumature bluastre –
- Ibisco – rosa –
- Sandalo rosso – rosso viola –
- Katta – castano –
- Amla – castanizzante –
- Barbabietola – rosso freddo –
- Robbia – ciliegia / rubino / porpora –
- Red Kamala – rosso intenso –
- Rabarbaro – riflessi dorati –
- Mallo di noce – riflessi castani ramati –
- Legno di campeggio – rosso bruno violaceo –
- Nagarmotha – riflessi nocciola –
- Crespino – riflessi dorati –
- Camomilla – riflessi dorati –
Ambiente ACIDO o ALCALINO?
Le erbe tintorie e riflessanti danno colori diversi in base all’ambiente in cui si trovano. Tutto dipende, quindi, da quali sfumature vogliamo ottenere sulla nostra chioma.
- Ambiente ACIDO: succo di limone o aceto di mele o allume
- Ambiente BASICO / ALCALINO: bicarbonato
- Ambiente NEUTRO: sale. Esso fa da mordente e aiuta a fissare la tintura vegetale.
Ti faccio un elenco di alcune erbette e gli ambienti che preferiscono:
- Lawsonia: preferisce un ambiente ACIDO. Alcune persone credono che per raffreddare il rosso trasformandolo in rosso rubino o ciliegia sia necessario aggiungere il bicarbonato. Questo è un falso mito. Esistono tipologie di Lawsonia provenienti dall’India e dal Pakistan che tirano fuori una colorazione fredda, mentre quelle provenienti dall’Africa sono tendenti all’arancione ramato.
- Indigo: preferisce un ambiente ALCALINO, quindi bisognerà aggiungere il bicarbonato.
- Guado: preferisce un ambiente ALCALINO, il bicarbonato
- Katam: ACIDO per un viola caldo, prugna, tendente al rosso. ALCALINO per un colore freddo, melanzana, tendente al blu.
- Alcanna: ACIDO per un colore viola caldo, tendente al rosso. ALCALINO per un colore viola freddo, tendente al blu. L’Alcanna è una pianta un po’ particolare poiché è poco idrosolubile, va d’accordo, invece, con l’olio. Per sfruttare al meglio il suo colore è consigliabile fare di essa un oleolito.
- Ibisco: Non va d’accordo con il bicarbonato. Va aggiunto alla Lawsonia + acqua. Oppure anche alla robbia in cui si aggiungere il bicarbonato e l’acqua e solo dopo si unirà all’ibisco + Lawsonia.
- Robbia: ACIDO per nuance calde. ALCALINO per nuance fredde.
- Curcuma: ACIDO per nuance calde. ALCALINO per nuance fredde.
- Rabarbaro: ACIDO per nuance calde. ALCALINO per nuance fredde.
- Mallo di noce: ACIDO per nuance calde, tendenti al castano. ALCALINO per nuance fredde, tendenti al nero.
- Legno di campeggio: miscelato solo con acqua si ottiene un rosso mattone. In ambiente alcalino (bicarbonato) si otterrà un color prugna. In ambiente leggermente acido (allume) si otterrà un viola tendente al blu.
- Nagarmotha: tende a smorzare i riflessi ramati della lawsonia, quindi ambiente Alcalino.
Come si preparano le erbe tintorie?
Tutte le erbe, solitamente, si preparano seguendo un modus operandi ben preciso:
In una ciotola di terracotta si versa la polvere (e del sale o bicarbonato o aceto/limone a seconda della colorazione e dell’erbetta desiderata) e si aggiunge gradualmente dell’acqua calda (intorno ai 50° Centigradi) e mescolare con un cucchiaio di legno o di plastica (evita il metallo, potrebbe interferire con il colore finale) fino ad ottenere un composto simile allo yogurt per densità.
Non deve essere molto acquoso altrimenti colerà ovunque quando verrà applicato sui capelli.
Solitamente, le erbette, tendono a seccare i capelli, quindi sarebbe opportuno aggiungere nel composto che andremo a preparare, alcune sostanze idratanti come la gomma agradante Katira, il GAM, lo zucchero ecc. No olio o sostanze burrose perché filmano il capello e impediscono di tingere in modo corretto, quindi evita anche lo yogurt!
Perché si aggiunge l’acqua calda alla erbe tintorie?
Il pigmento si sprigiona mediante una reazione chimica che avviene attraverso il calore (dell’acqua calda e del cappello di lana che indosseremo) e il contatto con l’ossigeno (l’aria che respiriamo) quando lasciamo ossidare il comporto diverse ore. L’ossidazione, però non va fatta per tutte le erbe. è specifica per la Lawsonia e il Guado, le altre no poiché il potere tintorio è limitato.
Come si applicano le erbe tintorie?
Le erbe tintorie si applicano su capelli puliti e bagnati per evitare che lo sporco impedisca di tingere correttamente. Usa i guanti, altrimenti colorerai anche la pelle delle mani se utilizzerai henné body art quality. Poi bisogna avvolgere i capelli nella pellicola o in una cuffia per doccia da lavare e riutilizzare. Per aumentare il calore e far si che si liberi più pigmento, puoi avvolgere tutto in un asciugamano o in un cappello di lana o utilizzare una cuffia riscaldabile e dimezzare i tempi di posa. Passato il tempo di posa, si va a lavare i capelli senza usare lo shampoo (al limite è opportuno applicare un co-wash). Fondamentale è il risciacquo acido come ultimo passaggio: in un litro d’acqua versare un cucchiaio di aceto o limone. Esso chiuderà le cuticole e renderà luminosi i capelli.
Qual è il tempo di posa delle erbe tintorie?
2 ore. Oltre le 2 ore le erbette perdono il potere tintorio e non ha senso tenerle in posa per ulteriore tempo aggiuntivo. Eccezione può essere fatta per la Lawsonia, essa più resta in posa, più tingerà di rosso. Il problema è che a livello di salute non è consigliabile.
Che cos’è il doppio passaggio? In quali casi bisogna farlo?
Il doppio passaggio consiste nel fare un impacco post shampoo con sola Lawsonia, il vero henné, unica erbetta in grado di attaccarsi alla cheratina del capello. La Lawsonia è per sempre, proprio come un diamante. Infatti l’unico modo per toglierla è tagliare i capelli se si decide di schiarirli e diventare bionde. TUTTE LE ERBE TINTORIE NON TINGONO SENZA LA LAWSONIA. è importante ricordarlo. Questo primo impacco può essere tenuto in testa per un’ora / un’ora e 30 minuti. Il secondo impacco, in base al colore che vogliamo ottenere, si fa con la miscela di erbette scelte.
- Il doppio passaggio serve a chi non ha mai tinto i capelli con l’henné, ma solo con tinte chimiche (mai fare tinta chimica ed henné ravvicinati o se si hanno i capelli decolorati) ed ha bisogno di stratificare.
- Serve a chi ha i capelli bianchi ed ha bisogno di coprirli.
Nelle volte successive bisogna fare il doppio passaggio?
Se si hanno i capelli bianchi si. Se non si hanno no. Basterà mescolare una percentuale bassa di Lawsonia alle altre erbe tintorie come Indigo o Guado ecc. Ma le prime volte è vivamente consigliato fare il doppio passaggio.
Tingere i capelli con l’henné: è una scienza esatta?
Ovviamente no. Per ottenere le varie sfumature di colore bisogna sperimentare e informarsi tanto.
Utilizzando l’henné otterrò fin da subito il colore desiderato?
Le erbe sono in grado di tingere i capelli fin da subito, ma non è detto che il colore desiderato possa uscire fuori già dalla prima applicazione. Spesso serve stratificare il colore e nel periodo iniziare è consigliabile fare l’impacco una volta a settimana per poi diminuire pian piano passato a una volta ogni 15 giorni e poi una volta al mese. Essendo un prodotto naturale si possono fare applicazioni ravvicinate, ma è possibile comunque irritare il cuoio capelluto e danneggiare il fusto stesso.
Ma quali sono le proprietà delle erbe tintorie sui capelli?
Tutte le erbette ayurvediche e tintorie sono curative.
- Ottime per chi ha una cute grassa poiché sono sebo-equilibranti
- Rendono luminose, spesse e voluminose le nostre chiome
- Sono un validissimo aiuto contro la forfora
- Tengono a bada il crespo
- Spesso hanno proprietà antisettiche, cicatrizzanti e anti-microbiotiche
- Sono ricche di vitamine e sali minerali
Accortezze:
- Posso congelare il mix di erbe? Il Guado Si. lo stress termico aiuta ad avere colori freddi. Le altre no perché perdono potere tintorio.
- Gli oli essenziali sono potenzialmente allergizzanti, è bene limitarsi a qualche goccia per profumare la nostra tintura vegetale.
- All’impasto puoi aggiungere: gel di aloe vera, GAM, Gel di semi di lino, Methi (preparato un giorno prima di aggiungerlo all’impasto), malva, pantenolo, sidr, cassia, amla, kapoor Katchli ecc.
- Non aggiungere il caffè perché può irritare la cute e provocare forti mal di testa. Si, invece, al cacao che lucida i capelli, li idrata e profuma.
- Al posto dell’acqua (se vogliamo ottenere toni caldi) si possono interire the e decotti come il Karkadé.
Per oggi ci fermiamo qui, mi sembrano informazioni complete e precise.
Per qualsiasi dubbio scrivimi in DM su instagram, rispondo sempre.
Un abbraccio,
Veronica

